Nota del 28/04/25
Oggetto: Variazione dell’offerta ferroviaria a decorrere dal 28 Aprile 2025 e dall’8 Maggio 2025.
Regione Umbria
Regione Toscana
abbiamo rilevato che da parte di Trenitalia sono stati aggiornati gli orari inerenti alcuni servizi sovraregionali da e per Roma a far data dal 28 aprile e dall’ 8 maggio p.v.
La prima fase riguarda quattro convogli della relazione Roma – Orte – Foligno – Ancona/Perugia; la seconda invece riguarda i servizi della relazione Roma – Firenze. A quanto ci consta, ciò determinerà ancora l’instradamento in lenta di alcuni treni tra Settebagni ed Orte con allungamento dei tempi di percorrenza, per altro sulla tratta Roma – Firenze vi sono ancora alcune limitazioni ad Orte.
Tutto questo avrebbe dovuto concludersi nel marzo scorso, poi ad aprile quindi ulteriormente prorogati.
Per quel che riguarda la tratta Roma – Orte – Foligno – Ancona colpisce molto l’ulteriore proroga per il RV 4156 Roma – Ancona, treno con forte massa critica passeggeri, che fino al 7 gennaio scorso partiva alle ore 15:58 ora anticipato alle 15:35 e che impiega quattro ore e ventuno minuti per raggiungere Ancona.
Con riferimento alla tratta Roma – Firenze (dopo aver in precedenza sollevato la questione dell’IC 598 ricadente nel Servizio Universale) occorre tornare a puntare un faro sui servizi sovraregionali (Regionali), visto anche che le precedenti note inviate dal Coordinamento non hanno sortito effetto alcuno. Sembra quasi di percepire un certo disinteresse, in particolare da parte della Regione Toscana, su problematiche che invece quotidianamente interessano la vita di migliaia di cittadini.
Nessun provvedimento, infatti, è stato adottato in relazione ai lavori insistenti sulla DD, dopo aver ritenuto inattuabili dal punto di vista tecnico i suggerimenti del Coordinamento a causa delle ricadute sulla mobilità in altri bacini (per intenderci Arezzo ed Incisa Val d’Arno), per cui gran parte dei collegamenti da e per Roma sono stati limitati ad Orte, con riflessi sugli altri territori (per intendersi quelli ricadenti intorno alle stazioni di Terontola, Chiusi, Castiglion del Lago, Fabro e Orvieto) e aumento conseguente dei disagi per coloro che normalmente utilizzano quei convogli.
Siffatti disagi sembrano però destinati a continuare. Dall’8 maggio risultano infatti limitati ancora ad Orte due convogli: il RV 18720 per Terontola (che fino al 7 gennaio partiva da Roma alle 13:02) e il RV 4104 per Firenze (che sempre fino al 7 gennaio partiva alle ore 15:02) che venivano utilizzati da chi finiva turni di lavoro o da chi concludeva le lezioni, mentre gli altri convogli continueranno ad essere instradati in lenta tra Roma ed Orte.
In una nota indirizzata alla Regione Umbria si è richiesto di dialogare con la Regione Toscana proprio riguardo i servizi sovraregionali da e per Roma e di trovare soluzioni a riguardo in comune accordo. Ma anche questo invito è caduto nel vuoto a quanto pare.
Non vorremmo che tutto questo divenisse alla fine strutturale, ed i convogli con Obbligo di Servizio Pubblico (OSP) di ambo le linee ferroviarie diventassero le vittime sacrificali di una scelta politico industriale di ottimizzazione delle tracce orarie. Sarebbe inaccettabile che si creino diseguaglianze tra chi prende un treno AV a mercato e chi utilizza un servizio OSP, convogli sovvenzionati con soldi del “Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, anche Ferroviario per le Regioni a Statuto Ordinario” (Fondo TPL).
Non dimentichiamoci che i treni OSP hanno sempre percorso la linea Direttissima Roma – Firenze fin dal 24 febbraio 1977, data di inaugurazione della tratta da Settebagni fino a Città della Pieve, che di fatto nasce come linea Alta Capacità, poi asservita come linea all’Alta Velocità (tanto che è indicata come linea AV/AC Roma – Firenze). D’altro canto, le tracce sulla linea Direttissima dei treni OSP sono regolate da appositi Accordi Quadro stipulati con le Regioni e con il MIT, che prevedono il pagamento di costosi canoni da parte delle Regioni e quindi da parte della collettività, per cui le stesse dovrebbero far valere le loro prerogative all’accesso in Direttissima.
Per questo che riteniamo che vada urgentemente aperto un confronto con il Gestore dell’Infrastruttura Ferroviaria (RFI), con l’ART ed il MIT nelle sedi opportune (come la conferenza Stato – Regioni) proprio per dirimere la questione accesso alla Direttissima, anche in vista dei rinnovi degli accordi quadro con RFI.
Lo scrivente Coordinamento Comitati Pendolari Umbri, in quanto soggetto esponenziale di interessi di rilevanza sociale nell’ambito del trasporto pubblico locale e ferroviario, che rappresenta i Comitati Pendolari storici dell’Umbria, dal canto suo sta valutando quali ulteriori azioni per tutelare il diritto di transito sulla linea Direttissima dei convogli OSP, sperabilmente con il supporto anche delle Istituzioni.
La presente nota viene inviata per quanto di rispettiva competenza alla Regione Umbria e Toscana e, per conoscenza e competenza, alle Amministrazioni Comunali di Cortona, Castiglion del lago, Chiusi, Fabro e Orvieto, oltre che alle Direzioni regionali di Trenitalia della Toscana e dell’Umbria.
Cordialmente
Coordinamento Comitati Pendolari Umbri